A filo d’unghia …
non importa che abbiate le unghie lunghe e affilate oppure corte e a filo con il polpastrello. L’importante è non ridurle a un filo!
Le mani, e con loro le unghie, sono paragonabili a un biglietto da visita personale. Ai miei tempi la maestra controllava che tutti avessero le unghie tagliate e pulite (dalle mie parti, chi aveva le unghie sporche si sentiva chiedere se portasse il lutto per il gatto).
Superata l’età felice in cui le condizioni dell’unghia senza minacce della maestra erano in fondo indifferenti si passa all’improvviso in una in cui le unghie e le loro varie condizioni, lunghe, sfaldate, fragili, acquisiscono un ruolo di primaria importanza
Varcata la soglia dei cinquant’anni, menopausa e relativi assestamenti ormonali (ORMONI VI ODIO!!) mantenere le unghie belle comincia ad essere una sfida.
A questo punto ci terrei a fare una dichiarazione di massima: le unghie non vanno usate come un coltellino svizzero.
Se urgono interventi con una pinza, usate una pinza! Se si deve aprire una qualche scatola o alzare la linguetta della lattina di Coca-Cola o di tonno, NON USATE le unghie! Esistono coltelli, uomini, fuori casa le limette del necessaire, uomini, cacciavite, guanti se si vogliono usare pagliette d’acciaio, uomini …
Parlando di problemi più seri, non essendo una dermatologa non posso analizzare eventuali patologie, quindi mi limiterò a fornire indicazioni di massima che almeno nel mio caso si sono dimostrate valide.
Sempre in tema di indicazioni di massima, in condizioni normali io suggerisco di procedere così: applicare in tutto tre/quattro strati di prodotto sulle unghie.
Intendo base, più due passate di smalto, a seconda del colore e/o effetto desiderato e, infine, il lucido.
Ho già menzionato che preferisco in assoluto il Top Coat di Seche Vite che si asciuga molto rapidamente.
Perché dico tre/quattro strati? È semplice: gli agenti esterni (per favore non le pagliette d’acciaio) devono scalfire quattro strati prima di arrivare all’unghia vera e propria.
La mia esperienza quarantennale ha dimostrato che questi strati sono un’ottima protezione per l’unghia.
Stabiliti questi presupposti, possiamo procedere alle singole fasi di trattamento dell’unghia.
Partiamo con l’idratazione: le unghie fanno parte delle mani e posso solo ribadire il concetto che l’idratazione costante è il più grande aiuto che gli si può dare. Lasciate tubetti di crema idratante per le mani ovunque. In bagno, vicino al detersivo per i piatti, in tutte le borsette …
Quando spalmate la crema massaggiatela sempre sulla punta delle unghie, così le cuticole possono assorbirla. Così facendo eviterete anche un inaridimento eccessivo delle cuticole, altrimenti dette “pellicine”.
Se siete come me, che non rinunciate volentieri allo smalto, togliete lo smalto la sera, applicate uno strato consistente di crema, non tralasciando le unghie, e fatele così respirare una volta alla settimana durante la notte.
L’ideale sarebbe applicare un olio per unghie, sempre senza dimenticare le cuticole.
Ce ne sono diversi:
Essie all’albicocca, Dr. Hauschka Neem Oil, Kiko, Olio di Argan, OPI,
E qui facciamo una prima distinzione: se si hanno unghie molto danneggiate e fragili è opportuno ricorrere a un trattamento apposito e non esasperare la situazione ricorrendo a gel o shellac!
Personalmente ho già usato lo smalto rinforzante ORLY NAILTRITION (principi attivi: complesso minerale a base di calcio, ferro e cheratina idrolizzata, proteine idrolizzate del grano, collagene ed estratto di bambù).
È un prodotto valido, ma bisogna girare con le unghie rosa confetto per circa un mese. Secondo me si può fare …
Per l’applicazione consultare direttamente il sito ORLY (oppure ve lo dico di corsa io: tutti i giorni due passate. Dopo il terzo giorno togliere e ricominciare. Per le prime due settimane applicarlo tutti i giorni sulle unghie).
Per tutte coloro che hanno invece le unghie che si sfaldano leggermente ogni tanto, ma non eccessivamente problematiche, è importante pareggiarle con una lima.
Parlando di lime, anni fa scoprii per caso le lime di vetro che non ho più abbandonato. Ai tempi leggevo spesso che le lime di acciaio fossero troppo aggressive ed era quindi meglio usare quelle di carta. Onestamente a me le lime di carta (diciamo pure carta vetrata!) non sembravano particolarmente delicate. Ma le lime di vetro sono eccezionali. Ce ne sono di grane diverse, più o meno fini.
La mia preferita è quella di vetro di Artdeco, delicatissima. Ho letto che anche Essence ne ha una altrettanto delicata (ed essence è molto economica). Non ho avuto modo di provarla, perché la mia non si è ancora rotta 😉 A parte tutto, le lime di vetro si possono lavare, pulire con uno spazzolino e sono come nuove. Quindi igieniche.
Parlando sempre delle persone che non hanno le unghie particolarmente danneggiate, si procede applicando una base (in realtà io ne uso due).
Le basi che conosco e che ho usato sono di nuovo Orly, in questo caso Tough Cookie, OPI della serie Nail Envy, e anche Nail Tek, Collistar, Essie, Pupa, CND. Non sto ad indicare i vari principi contenuti nelle basi, che vanno da proteine di grano idrolizzate, calcio, altre proteine, vitamine, ecc.
Parentesi “formaldeide”: mi sono informata, perché molti smalti si fanno pubblicità dichiarandosi privi di formaldeide, ma voglio presentare questa tabella di formaldeide contenuta in generi alimentari:
- verdura (pomodori, cavolfiore, spinaci)
formaldeide: 3-30 mg/kg - frutta (uva, mele, pere)
formaldeide: 3-60 mg/kg - carne e salumi
formaldeide: 50 mg/kg
pesce, funghi, ecc.
Percentuale massima di formaldeide in Nail Tek
- Nail Tek II (Intensive Therapy II)
formaldeide per applicazione: 0,0025 mg/kg
Uso da oltre un anno Nail Tek – ecco perché ho ricercato la questione della formaldeide! E adesso sono costretta ad accorciare le unghie con le forbici, di tanto in tanto, per quanto crescono!… devo aggiungere altro?
Dopo la base – la base non serve solo a rinforzare le unghie, ma anche ad isolarle dallo smalto colorato, quindi ad evitare macchie dovute agli smalti scuri o unghie ingiallite – applico Nail Bonder di Orly, ma capisco che non tutte hanno voglia di farlo. Si tratta di una base specifica per far durare a lungo lo smalto. Questa base diventa quasi uno strato adesivo che lega lo smalto alla superficie dell’unghia. Stando a quanto scritto sulla bottiglietta, in questo modo, lo smalto dovrebbe durare fino a due settimane. Ovviamente assurdo! Ma di sicuro protegge le unghie dai colori più scuri
Applicare, quindi, a seconda delle preferenze, uno smalto neutro o colorato.
Se si intende usare Seche Vite come lucido bisogna osservare questa procedura per l’applicazione: strato di smalto colorato. Aspettare 10 minuti. Riapplicare lo smalto colorato (ovviamente anche neutro, non importa) e stendere subito sullo smalto bagnato il lucido Seche Vite.
Ultima osservazione: sconsiglio vivamente di tagliare le pellicine. Se sono troppo irregolari, spingerle indietro dopo l’applicazione dell’olio o di OPI Avoplex Exfoliating Cuticle Treatment esfoliante per cuticole o di un altro trattamento per cuticole. Ma non tagliarle! Primo perché s’ispessiscono sempre di più e secondo perché il rischio d’infiammazione è alto…alzi la mano chi non ha mai avuto il famigerato giradito! Nome scientifico patereccio…e non aggiungo altro! 😉
Avrei finito qui con la condivisione di esperienze molto personali sul trattamento delle unghie. Proprio perché sono personali, sarei felicissima di conoscere esperienze diverse, per creare così un gran tesoro!